Georges de Pimodan
Vicecomandante delle truppe pontificie durante la Battaglia di Castelfidardo.
Caduto sul Campo.
Georges de la Vallée de Rarecourt marchese de Pimodan (Échenay, 29 gennaio 1822 – Castelfidardo, 18 settembre 1860) è stato un militare e legittimista austro-ungarico servizio dell'Austria e dello Stato Pontificio.
Nato da Camille de Pimodan e da Claire Fauveau de Frénilly, compie i suoi studi al collegio dei gesuiti di Friburgo. Viene ammesso a Saint-Cyr dove però, nel 1840, rifiuta di servire Luigi Filippo di Francia decidendo, nel 1847, di entrare nella Cavalleria leggera austriaca, dove diverrà sotto-tenente. A Verona dove viene inviato, viene nominato capitano e aiutante di campo del generale Josef Radetzky. Sotto gli ordini del generale Jelačić, poi, combatte la rivolta ungherese di Kossuth. Fatto prigioniero a Peterwardin, viene condannato a morte. Il 23 agosto 1849, però, con la disfatta dell'armata ungherese di Arthur Georgey riesce a salvarsi. Viene nominato colonnello ma lascia l'esercito per rientrare in Francia e sposarsi con Emma de Couronnel, figlia di un gentiluomo di Carlo X. Nell'aprile del 1860 entra nell'Esercito Pontificio per difendere lo Stato Pontificio. Raggiunge i gradi di capo-maggiore e il 3 agosto diventa generale. Partecipa alla battaglia di Castelfidardo dove muore eroicamente gridando agonizzante ai suoi soldati Dio è con noi. A tal proposito, Antonio Bresciani, descrive la morte del de Pimodan nel suo romanzo Olderico, ovvero lo zuavo pontificio: "In quali storie trovate voi un condottiero che innalzi il suo magnanimo petto a tanta altezza? Noi leggiamo di molti che, feriti nel combattimento, gridavano a chi li circondava -vendicatemi- ma in quest'atroce lotta dell'empietà contro la religione, dell'ingiustizia contro il diritto, della fellonia contro la lealtà, della bestemmia contro Dio, il duce Cristiano non ha altra parola a dire, che -Dio è con noi!- e, vinca o perda, egli è sicuro della vittoria, e viva o muoia, egli è sicuro del suo trionfo."
Georges de Pimodan
Echenay, 29 gennaio 1822
Castelfidardo 18 settembre 1860
Fu sepolto nella Chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma, come lui un tempo confessò di desiderare, nel caso di una sua possibile morte. Il funerale fu celebrato la mattina del 3 ottobre nella Basilica di Santa Maria in Trastevere e il pomeriggio fu sepolto nella Chiesa di San Luigi dei Francesi. Così Roncalli descrive la funzione: "Il trasporto fu veramente dignitoso, commovente e straordinario. La bara era portata a vicenda da cannonieri e zuavi. Vi prese parte lo Stato Maggiore pontificio e francese, molta truppa di linea, cavalleria e due concerti musicali. Sulla coltre vi era il cappello, le spalline, la spada e la ghirlanda di alloro donata dal generale piemontese per onorare la memoria di tanto prode soldato. Il tutto procedette nella massima tranquillità ed ordine. Seguivano il feretro varie centinaja di devoti alla causa della S. Sede."